La giuria del pubblico, formata dagli spettatori che hanno assistito a tutte le proiezioni dei documentari in concorso ha assegnato il XVI Trofeo Stambecco d’Oro – Premio Regione Autonoma Valle d’Aosta (di € 5.000) a Radioaktive Wölfe (Lupi radioattivi) di Klaus Feichtenberger,girato nella zona di alienazione di Chernobyl (Ucraina), che ha saputo mostrare le conseguenze disastrose dell’incidente del 1986, ma anche la forza della natura nel riprendersi un territorio abbandonato dall’uomo.
Anche il Trofeo Stambecco d’Oro Junior, assegnato dalla giuria popolare dei bambini, è andato a Radioaktive Wölfe, mentre il premio CortoNatura (di € 1.000) per il miglior cortometraggio, è stato vinto dallo spagnolo Carlos Rodriguez con “Berriro Igo Nauzu”.
La giuria tecnica, formata da 5 personalità ed esperti di cinema e di natura, era composta nel 2012 da:
ed ha assegnato i seguenti premi:
Motivazione: per la raffinatezza di ripresa e di montaggio con la quale viene descritto l’habitat del vulcano Masaya, dove vivono specie di animali e di piante sempre sull’orlo della distruzione per la prossima eruzione, eppure capaci di un continuo adattamento. Da ricordare la sequenza all’infrarosso del “guardiano” che preda un pipistrello che sciama dalla caverna.
Motivazione: per il contenuto potente e problematico raccontato con abilità cinematografica di una indagine su un ambiente devastato dal disastro nucleare di Chernobyl, dove la natura si riprende tra mille contraddizioni.
Motivazione: per l’impegno, la passione e l’amore per il parco e le sue montagne. Da ricordare per l’abilità tecnica e la spettacolarità del piano sequenza dei due maschi di camoscio che si inseguono su un ripido pendio innevato.
Motivazione: per le immagini bellissime che illustrano un mondo affascinante e primitivo lontano dalle contaminazioni della presenza umana. Da ricordare la sequenza dell’orso che saggia la consistenza del ghiaccio e quelle dei pulcini dell’anatra che si buttano dal nido senza saper volare per seguire la madre.
Motivazione: per le immagini suggestive e comunicative sostenute da una colonna sonora importante, nella quale l’assenza della voce narrante è paradossalmente più eloquente delle tradizionali didascalie parlate.
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