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12 VDA - 25.08.2012

A Cogne, il ministro Ornaghi pessimista: «la cultura non si è dimostrata la risorsa che poteva essere»

«Non riusciremo a superare una crisi ben più strutturale di quanto si pensi, se non con il primato della cultura». Il ministro ai beni e attività culturali, Lorenzo Ornaghi ha espresso così il suo pessimismo nell'intervento a Cogne, nel pomeriggio di venerdì 24 agosto, nell'ambito degli eventi "De Rerum Natura", all'interno della sedicesima edizione del "Gran Paradiso international nature Film Festival - Trofeo Stambecco d'Oro", parlando del "patrimonio ambientale come bene culturale".

«Serve un diverso modello di sviluppo - ha proseguito il ministro - forse la cultura, italiana ma anche europea, non si sta dimostrando quella risorsa che poteva essere. Riscontriamo una fragilità della cultura e lo dico senza vis polemica. Non ha più ragione la contrapposizione tra pubblico e privato, anche perché certe risorse dei privati lo Stato non le potrebbe trovare. Il welfare non potrà più stare solo sulle spalle dello Stato: parliamo di pubblico statale, di privato sociale».

Ornaghi, che è stato introdotto dall'ex presidente della Camera dei deputati, Luciano Violante, cittadino onorario di Cogne, ha parlato davanti ad oltre duecento spettatori, seduti sulle caratteristiche balle di fieno, tra cui anche il presidente della Regione, Augusto Rollandin, gli assessori regionali Aurelio Marguerettaz e Giuseppe Isabellon, il presidente e direttore di "Fondation Gran Paradis", Mauro Bieler e Luisa Vuillermoz, il presidente ed il direttore del "Parco Nazionale del Gran Paradiso", Italo Cerise e Michele Ottino, il presidente di "Federparchi" Giampiero Sammuri, il consigliere regionale Raimondo Donzel, il sindaco di Rhêmes-Notre-Dame, Fulvio Centoz, e l'etologo Danilo Mainardi: «torniamo a distinguere l'essenziale dal superfluo - ha sottolineato il ministro - serve una innovazione culturale, per la gestione dello Stato e dai suoi servizi, ma anche nel campo delle istituzioni. Se la classe politica non ha la forza di una grande innovazione istituzionale credo che rischieremmo di perdere la partita contro questa lunga crisi. Però non può essere lasciato tutto al ceto politico. La rivalutazione politica spetta a tutti».

Lorenzo Ornaghi ha poi evidenziato, durante il dibattito con il pubblico la necessità di nuovi risparmi nel settore, per circa cinquanta milioni di euro: «risolveremmo questo taglio annullando gli enti lirici, ma non è il caso - ha aggiunto - ma adesso bisogna razionalizzarli. Dobbiamo trovare nuove risorse non ripetendo gli errori del passato, con la funzione di regia della politica dovremo valutare il peso degli enti culturali. Le fondazioni stesse devono gerarchizzare gli interventi, stiamo attenti alle sovvenzioni ai privati, con apertura culturale. Ad esempio il circo: può sembrare iniziativa privata, ma se togliamo la sovvenzione dei Beni culturali il circo sparisce. Dobbiamo fare molta attenzione».

A Cogne si è parlato anche della recente polemica sulla proposta di privatizzare la "Pinacoteca nazionale di Brera": «i privati non vanno bene e neppure la Regione, perché entrerebbe la politica - ha risposto Ornaghi - non possiamo demonizzare la politica fino a questo punto, sennò chiudiamo bottega. Non sarà semplicemente dobbiamo trovare una strada comune».

http://www.12vda.it/la-conferenza-a-cogne-del-ministro-lorenzo-ornaghi.html



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